sabato 8 novembre 2008

La giostra

Ieri mattina è venuta a trovarci una delegazione della Commissione Cultura della Camera dei Deputati. Com’era prevedibile ci sono stati sia cerimoniali che pose di rito, gli applausi, le belle parole e…discorsi vuoti.
Ormai negli ultimi tempi mi convinco sempre di più che un politico che si rispetti deve essere stato, durante il proprio cursus honorum, almeno una volta, nella mia amata e odiata città (questo dipende dai punti di vista!).
E magicamente dopo una “passatina” in auto blindate per qualche strada principale del paese (tra l’altro diverse di esse con buche enormi! sic!!), torneranno tutti alle loro amate e belle case, magari in un paese ricco del Nord, faranno conversazioni con i loro familiari, amici e sodali, nei loro bei salotti o in qualche puntata di Porta a Porta e potranno dire, con il petto gonfio e pieni di orgoglio, che sono stati a Casal di Principe e che lì “hanno combattuto la camorra”.
Come se combattere questi fenomeni volesse dire fare una gita: quando la smetteremo con queste ipocrisie? È come se decidessi, domani mattina, di andare in Iraq, magari viaggiando in qualche Hammer blindato, e nel fare ritorno a casa potessi dire a tutti "sono stato laggiù, ho attraversato fulmini, saette, razzi katiuscia e ho combattuto i kamikaze ed i terroristi di Al-Qaida".
Applausi. Bravo. Complimenti. Ammazza che coraggio.
Questo sarà un modo per sentirsi soddisfatti.
Vedo spesso grandi esperti di camorra sui blog o nei programmi televisivi. Qualcuno si vanta di aver combattuto il fenomeno attaccando qualche adesivo sui pali della luce!
A volte pensano di conoscere gli orrori, le paure, le speranze, le sofferenze di questa terra senza sapere nemmeno dove si trova sulla cartina geografica.
Magari sanno che è nel casertano, o forse vicino alla Reggia di Caserta, o forse in qualche parte in Terra di Lavoro (sarebbe meglio dire terra di disoccupazione!).
Quanto durerà questa giostra mediatica dove ognuno vuole farsi un giro?
I riflettori accesi servono per aiutare un popolo martoriato a non morire con i propri carnefici o servono solo per osservare un cadavere che si deve decomporre?
Quando la collettività e lo Stato si faranno carico di questi problemi e cercheranno( insieme con noi sia chiaro) di risolverli? Non bastano centinaia di poliziotti, carabinieri (e chi più ne ha più ne metta) per dare speranza ad una comunità.
Ci vuole ben altro!
Dare delle opportunità di riscatto a chi pur da Casalese ha la voglia di impegnarsi e continuare a fortificare sempre di più il buono che pure c’è.
Ma in fondo ai “grandi esperti” basta essere saliti sulla giostra, e per il resto…chi se ne frega!

1 commento:

  1. Anonimo9:42 AM

    Parole sante, Compagno!

    Quando l'ho detto un paio di anni fa mi avevano preso per pazzo, per nostra sfortuna oggi essere professionisti dell'antimafia è diventato di moda e i migliori scrittori, politici, magistrati "Anticamorra" sono proprio i capiclan, che a nostre spese si stanno riempiendo le tasche di soldi con la vendita di libri, saggi ed inteviste. Se sono realmente dalla nostra parte perchè il loro ricavato non lo devolvono per la causa?
    Adesso vogiono farci venire la paura "gialla", la paura del povero immigrato cinese o dell'Est Asiatico, persona già diffidente di per sè, ma, che leggendo le notizie sui giornali, viene ancora più emerginata da noi italiani. Ci dicono che la Mafia Cinese è più spietata delle Nostra, quasi con orgoglio nazionalistico, quasi per far passare che i nostri sono romantici briganti contro uno Stato oppressore, perchè non ci dicono che dietro tutte le mafie ci sono delle lobby americane, dei grandi capitalismi, dietro lo sfruttamento della prostituzione e lo sfaccio della droga c'è un'organizzaione internazione che ha fatto la ricchezza di tanti capi di Stato dei Paesi Occidentali? (Del passato e del presente).

    Ci sentiamo a presto, anche su fronti diversi la nostra battaglia è la stessa e forse potrai capire che l'aver scelto quest'altra barricata è stato proprio per non dovermi trovare a combattere di fianco al nemico.

    Ti saluto.

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